Lunedì scorso il CDA de Il Sole 24 ORE ha approvato il Piano Industriale 2017-2020 volto a risollevare lo storico quotidiano dalla situazione drammatica in cui versa; infatti è almeno dal 2010 che gli addetti ai lavori sanno che il gruppo Sole 24 Ore si trova in una situazione difficile, non per ultimi i risultati finanziari presentati sul finire dello scorso anno, registrarono perdite di quasi 50milioni di euro, portando la perdita complessiva degli ultimi sette anni a circa 300 milioni; tanto che il CdR dava il gruppo ad un passo dal baratro.
Quindi non c’è da stupirsi che il consiglio d’amministrazione presentando i dati 2016 abbia detto chiaro e tondo (anche se in ‘legalese’) che: o si cambia o si rischia la messa in liquidazione; pertanto lo stesso CdA ha deliberato di accelerare quanto più possibile le attività per il completamento e la finalizzazione dei dati al 31 dicembre 2016 e di rinviare ad una successiva seduta consiliare le conseguenti deliberazioni. Il Cda, qualora ne venissero confermati i presupposti, provvederà ai sensi di legge a convocare l’assemblea straordinaria per la valutazione e l’approvazione di un’operazione di ricapitalizzazione le cui dimensioni e caratteristiche saranno stabilite sulla base dei dati patrimoniali definitivi e del piano finanziario in corso di elaborazione.
Ma vediamo come sarà il futuro del Gruppo secondo quanto presentato nel nuovo piano industriale, che indica come linee guida la stabilizzazione dei ricavi con la valorizzazione delle attività a maggior potenziale e redditività. Le guidance sui margini indicano un miglioramento che beneficerà del contenimento dei costi diretti, della riduzione sostenibile dei costi del personale unitamente alla razionalizzazione dei costi operativi.
Un nuovo Piano Editoriale – Sul fronte dei ricavi, le principali iniziative strategiche e gestionali prevedono l’adozione del nuovo Piano Editoriale di rilancio che si basa su un’ulteriore focalizzazione del quotidiano economico-finanziario-normativo con la nuova offerta cartacea di contenuti di pregio e sulla scelta strategica di una innovativa piattaforma Web (digital first 24) fondata su un’offerta diretta al mercato consumer, ai grandi clienti economico-finanziari e al mondo professionale (quotidiano nativo digitale, app doc su tablet e smartphone, filiera quotidiani verticali, banche dati plus) con un’accelerazione dell’integrazione tra carta e digitale in un unico circuito informativo che riflette la priorità digitale del nuovo Piano Editoriale. In merito alle altre aree di business, il piano prevede un forte impulso per l’area della Formazione (Business School) valorizzando le opportunità di mercato e il buon posizionamento del Gruppo, la ridefinizione del modello di business della Cultura privilegiando la marginalità rispetto alla crescita dei ricavi e l’ottimizzazione della performance della Radio. Per l’agenzia Radiocor Plus integrazione sempre più stretta su contenuti e apporti dentro l’offerta consumer/strumento di lavoro del Gruppo Sole 24 Ore ed esplorazione di opportunità sul mercato.
Sul fronte dei costi le principali iniziative previste dal Piano indicano una contrazione dei costi per materie prime, produzione e distribuzione. È inoltre prevista la riduzione del ricorso a collaboratori esterni (lo sapete che a Mario Platero hanno dato il benservito? ndr.) e l’ottimizzazione dei costi degli editorialisti.
Sul fronte dei costi del personale è prevista un’ampia riorganizzazione dell’organico (giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici) che contribuirà in modo determinante a portare l’Ebit, anche dell’area Quotidiano, a un valore positivo entro l’arco di Piano. Ulteriori efficienze sono inoltre attese dal contenimento dei costi legato alla ridefinizione e centralizzazione del processo per gli acquisti, dalla rinegoziazione dei principali contratti, dalla riduzione dei costi per servizi professionali e dal contenimento delle spese per servizi commerciali, marketing, vendita, pubblicità e promozione, legati anche alla cessazione di attività a bassa marginalità.
Per Radio24 il piano prevede un incremento dei ricavi pubblicitari collegato al consolidamento della scelta della qualità e alla ulteriore ottimizzazione del palinsesto (i cui effetti saranno valorizzati dal 2018) rivolto a massimizzare il valore degli spot, una riduzione del costo dei collaboratori e l’ottimizzazione dei costi di manutenzione degli impianti.
Secondo l’A.D. Moscetti “l’approvazione del Piano Industriale 2017-2020 segna un passo strategico per riaccendere i motori del Gruppo 24 Ore, per rilanciarlo e valorizzarlo ulteriormente. Il CdA ha varato un pacchetto di misure impegnative ma non più differibili che, nell’arco temporale del Piano, stimiamo possano riposizionare Il Gruppo 24 Ore stabilmente in territorio di redditività. Il mix tra misure di contenimento dei costi, accelerazione di un rinnovato Piano editoriale e il lancio di nuovi prodotti deve riportare il Gruppo agli splendori di un tempo, ad essere una best practice nel panorama editoriale non solo italiano. Abbiamo accettato una sfida complessa ma alla nostra portata e che ci dovrà condurre, con la giusta rapidità e con il contributo delle numerose professionalità di cui dispone il Gruppo, a ritornare molto competitivi sul mercato”.