In una stringatissima nota diffusa ieri, il Gruppo 24 ORE ha comunicato di aver raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ex direttore Roberto Napoletano. Napoletano si era “autosospeso” lo scorso marzo in seguito allo “scandalo” delle copie digitali gonfiate, quando fu iscritto nel registro degli indagati per il reato di false comunicazioni sociali assieme ad altri ex manager del gruppo, compresi l’ex presidente e l’ex amministratore delegato.
Fin da ottobre 2016, il CDR del quotidiano aveva sfiduciato a larghissima maggioranza il direttore e poi ribadito in più occasioni pubbliche la sua presa di distanza, tanté che dichiarò: “già allora era infatti evidente come, al di là delle responsabilità penali che sono ancora da accertare, a Napoletano dovesse essere attribuito un ruolo di primo piano in una gestione editoriale del tutto deficitaria, che ha contribuito a portare la società sull’orlo del fallimento“.
La travagliata storia del quotidiano economico ormai dura da oltre 8 anni con numeri sempre negativi, debiti in costante aumento e pesantissime ristrutturazioni della forza lavoro; l’annunciato piano per il ritorno agli utili presentato il mese scorso contempla una pesante riorganizzazione per grafici e poligrafici, prevedendo una riduzione strutturale del 30% del costo del lavoro, equivalente alla dichiarazione di 236 esuberi.
Aggiornamento del 7 agosto
Su richiesta della CONSOB, si è saputo oggi che il rapporto con l’ex direttore si è concluso con un bonus (incentivazione all’esodo) di 700mila Euro lordi, pari al costo di circa 8 mensilità.
[amazon_link asins=’B006ZH5IKO,B007VMXL8S,8809747569,8863455139,8871870964′ template=’ProductGrid’ store=’draftit-21′ marketplace=’IT’ link_id=’152197e4-7c45-11e7-a219-7be1477286e0′]