Da Moncalieri giungono notizie funeste per quanto riguarda il settore grafico, la più grande e importante azienda Piemontese per la stampa ha annunciato un piano di 200 esuberi.
La Ilte, azienda nata nel lontano 1947 come azienda statale poi privatizzata e giunta ai giorni nostri con numeri importanti ed un portafoglio clienti particolarmente nutrito, è una realtà con 525 addetti impegnati nella stampa per clienti come Pagine Gialle, Repubblica e L’Espesso.
La Ilte di proprietà dell’imprenditore Vittorio Farina da tempo ha avviato un processo di diversificazione del proprio business che ha visto esplorare settori come la comunicazione integrata attraverso la controllata Satiz e che nel 2010 ha ceduto 350 mila metri quadri di immobili dell’impianto torinese. Secondo i sindacati l’operazione da cui l’azienda ha ricevuto 56 milioni di euro per l’edificazione di 110 mila di quei metri quadri, sarebbe il preludio ad un progressivo disimpegno della società dalle attività Piemontesi dopo la recente acquisizione all’Aquila della RotoSud (precedente stampatore del Gruppo l’Espresso).
“La storia dell’azienda con i suoi progressivi ridimensionamenti ha assunto – secondo la Fistel Cisl – gli aspetti di un vero dramma sociale.”
La Ilte alcuni anni fa contava oltre 1500 dipendenti, oggi meno della metà ed in futuro il piano industriale ne prevede poco più di qualche centinaio, numero che secondo i sindacati non garantirebbe una massa critica per mantenere l’attività operativa.
Da tempo, il settore grafico e della stampa Piemontese risente della crisi economico-finanziaria, ora si spera che “i segnali in arrivo dal settore delle macchine da stampa”:https://www.draft.it/cms/Contenuti/ripresa-del-mercato-per-i-costruttori-di-macchine-da-stampa, indichino un risveglio nel settore.