- La contrazione del mercato degli investimenti media si prospetta meno netta di quanto stimato a luglio, attestandosi a -12,2%;
- Segnali positivi anche per il 2021, con un valore di mercato di 8,7 miliardi, che si riavvicina ai livelli del 2019
“Stiamo attraversando un momento decisamente particolare e mai come ora è importante guardare al mercato e non reagire, bensì fermarsi, capire il contesto e proporre soluzioni costruttive. Il valore di un brand è un insieme di tanti asset e la comunicazione è un pilastro fondamentale. Comprendere lo scenario, capire quale è la direzione da prendere, compiere scelte anche coraggiose è l’imperativo di oggi. Se fino ad ora ci siamo trovati di fronte alla necessità di agire con rapidità, è arrivato il tempo di fermarsi per procedere ancora più forti e strutturati” ha dichiarato Emanuele Nenna, Presidente UNA.
Le previsioni sulla chiusura del 2020 presentate da UNA mostrano una contrazione importante (-12,2%) come risultato della crisi innescata quest’anno dalla pandemia, tuttavia meno pesante di quanto stimato a luglio (-17,4%), con un valore di mercato che dovrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro.
Secondo i dati del Centro Studi UNA il trend di ripresa promette di proseguire anche nel 2021, quotando il mercato a 8,7 miliardi di euro e una crescita anno su anno del 13%, che riporterà il settore non lontano dai livelli del 2019 (8,8 miliardi di euro).
Anche se con flessioni differenti da quanto stimato prima dell’estate, per il 2020 tutti i mezzi risultano colpiti dagli effetti del Covid-19: in primis il cinema (-49%), fortemente colpito dalle chiusure delle sale cinematografiche e dallo stop delle produzioni. Seguono la stampa con i periodici (-31,5%), l’Out-of-Home (-30,2%) – che soffre meno di quanto ipotizzato a luglio (-34,4%) – e la radio (-20,9%). Complici diverse abitudini di fruizione dei media dovute a questa eccezionale situazione, registrano un andamento migliore del previsto la stampa quotidiana (-20,7% contro il -27,4% stimato a luglio), la TV (-12,3%) e il digital (-5,3%, meno della metà delle stime di luglio, ovvero -12,1%).
Investimenti media, cosa prospetterà il 2021?
Per il prossimo anno si conferma l’aspettativa di una ripresa più cospicua per i settori maggiormente colpiti nel 2020, in primis cinema (+50,7% YoY) e OOH (+35,8%). Trend in crescita anche per radio (+15,1%), digital (+14,3%) e TV (10,7%).
La stampa mostra segni di miglioramento anche se non riesce a superare la soglia della “doppia cifra” – rispettivamente 6,0% per i periodici e 3,3% per i quotidiani – ma migliora la prospettiva rispetto alle stime di luglio, che in entrambi i casi erano sotto il 2%.
Per quanto riguarda le quote per mezzo, non ci sono grandi discostamenti sui dati per quest’anno e il prossimo rispetto a quanto comunicato a luglio.
“Il 2020 si conferma un anno anomalo per gli investimenti media e, anche se si registrano alcuni trend incoraggianti, il periodo è ancora molto incerto, tenuto conto anche delle più recenti indicazioni governative. Sicuramente l’impatto del Covid-19 è stato importante ma – per riprendere il tema dell’evento – è fondamentale ora fermarsi, analizzare lo scenario e attivare processi virtuosi. In parte i dati dimostrano che questo sta già accadendo. C’è sicuramente ancora tanta incertezza ma ciò che è certo è che la comunicazione rimane una leva vitale in tempi di crisi pertanto è essenziale rivedere le proprie strategie, aggiornarle, ma non farne a meno” conclude Marianna Ghirlanda, Presidente Centro studi UNA.