La “filosofia DIY” (Do It Yourself) e lo sviluppo di un network partecipativo sono gli ingredienti principali di Print Club Torino, il laboratorio che nascerà il 1° ottobre come luogo di incontro di tecniche tradizionali e innovative, dove gli utenti potranno sviluppare competenze digitali e manuali all’interno di un ambiente che fa dell’innovazione sociale uno dei suoi punti cardine.
L’obiettivo dei promotori di Print Club Torino – l’associazione PLUG, attiva sul fronte della grafica e della comunicazione sociale e l’associazione Try Again Lab, operante nel settore della serigrafia e della creatività artigianale – infatti, è proprio quello di creare uno spazio di sperimentazione aperto ai professionisti e agli appassionati, in cui gli utenti, tramite tesseramento, potranno accedere a macchinari digitali ed analogici e sviluppare i propri progetti in piena autonomia, potendo usufruire però di consulenze tecniche e professionali da parte del personale specializzato che vanta anni di esperienza nel settore.
Stampanti digitali laser e inkjet, stampanti Risograph, banchi serigrafici, una giostra per la serigrafia su tessuti, macchinari per realizzare interventi di legatoria sono solo i primi di una lista in costante divenire.
Il laboratorio, che proprio per la varietà dei macchinari e per le modalità di partecipazione rappresenta un unicum sul territorio italiano, sarà caratterizzato dalla commistione di molteplici tecniche tradizionali e digitali, nell’ottica di offrire al pubblico un luogo di contaminazione tra competenze e professionalità diverse e di valorizzare l’artigianalità intesa come recupero di tutte quelle attività legate al mondo dell’editoria e della stampa artigiana che negli anni sono andate perdendosi.
La tessera di Print Club Torino, che consentirà di accedere al laboratorio e utilizzare le macchine in piena autonomia, permetterà anche l’iscrizione agevolata ai numerosi corsi di formazione e workshop tenuti all’interno della struttura. Il laboratorio, infatti, a partire dai mesi successivi all’inaugurazione, offrirà un ricco carnet di mostre, appuntamenti e conferenze aperte al pubblico, per permettere agli utenti di scoprire e approfondire, dal punto di vista pratico e teorico, argomenti relativi alle tecniche di stampa, alla cultura del design grafico e alla creatività.
L’attenzione di Print Club non è rivolta solo ai professionisti del settore, ma anche ai più giovani, proponendo una serie di attività dedicate alle scuole superiori. Il duplice scopo del laboratorio è dunque, da un lato, accrescere le competenze ed il network dei suoi fruitori diretti, dall’altro accreditarsi come punto di riferimento per le realtà operanti nel settore grafico, come associazioni, cooperative, imprese e istituzioni.
Un progetto ambizioso, quindi, quello di Print Club, che trova in Torino un terreno fertile e particolarmente in sintonia con la tendenza, sempre più crescente, alla creazione di spazi condivisi che coinvolgano professionisti e appassionati dei settori dell’innovazione e della creatività. Un network partecipativo che consente di ridurre i gradi di separazione fra chi dedica il proprio tempo alla sperimentazione grafica e che ha già ottenuto l’appoggio di importanti istituzioni, come il contributo di Compagnia di San Paolo ed il supporto del corso di studi in Design del Politecnico di Torino.
La filosofia DIY (Do It Yourself) e la condivisione di spazi lavorativi – meglio nota come “coworking” – sono tendenze in forte crescita in Italia, grazie anche alle numerose possibilità di applicazione in diversi settori lavorativi. Tra questi vediamo certamente il campo delle arti grafiche, che per sua natura necessita di un confronto costante tra gli addetti ai lavori, così da potersi innovare con continuità.
Un valido esempio di questo trend, che mi ha colpito positivamente, mi sembra proprio quello illustrato da quest’articolo: il Print Club Torino. Questo laboratorio grafico condiviso, il cui successo è in costante crescita, sta aiutando non solo gli operatori del settore grafico a creare lavori e soluzioni che abbiano un vero valore aggiunto, ma vuole porsi anche come punto di riferimento per studenti e appassionati del settore che, in questo modo, potranno avvicinarsi al mondo dell’arte grafica e apportare il loro, significativo contributo.
Penso, infatti, che il futuro delle graphic communications debba passare da qui: dall’unione di competenze e professionalità diverse e dalla sperimentazione costante in tutti i settori, ma anche dall’avvicinamento delle nuove generazioni al mondo della stampa.
Ritengo, infatti, che la contaminazione di idee e abilità differenti, nate dalla capacità di avvicinare sempre più persone al mondo grafico, siano vitali per la crescita del settore, che in questo modo potrà non solo mantenersi al passo con i tempi, ma magari addirittura precorrerli.
Sergio Andreani, Graphic Communications General Manager di Xerox Italia