Il nostro vero ruolo è rappresentare le persone che sentiamo non hanno voce. Siamo qui per ascoltare e amplificare le loro voci. Queste le parole di Lydia Polgreen, direttrice dell’Huffington Post, o meglio del nuovo HuffPost.
DA ‘il giornale di Internet’ alla piattaforma delle persone: la nuova testata che passa al grassetto maiuscolo con empatia, urgenza ed anche oltraggio. Con queste prime parole viene descritto il nuovo redesign dell’Huffington Post.
The Huffington Post (noto anche come HuffPost) è stato fondato nel 2005 da Arianna Huffington, Kenneth Lerer e Jonah Peretti, e in breve tempo diventato uno dei siti più seguiti del mondo – con tremila blogger permanenti reclutati tra personaggi politici e dell’informazione.
Il redesign nato dalla creatività dell’agenzia Work Order, porta dei nuovi ‘slash‘ verdi che racchiudono il logo e portano il marchio in una nuova direzione: il logo si espande e comprime fino a racchiudere i titoli, la testata, gli argomenti. Un nuovo logo modulare e di applicazione forte. HuffPost nella nuova declinazione cede il nome – in una delle tante mutevoli forme pensate, e lascia una ‘H’ astratta fatta dal taglio dello slash.
Già online è anche la nuova grafica dei siti internet globali, tutta da vedere e consultare, spulciare anche nelle varie espressioni di integrazione col nuovo colore ed il nuovo ‘slash’.