Si torna a far scintille nella redazione de Il Sole 24 Ore, oggi infatti l’assemblea dei giornalisti per esprimere pubblicamente la sua solidarietà al Cdr, ha chiesto di ripubblicare sul giornale e sul sito un comunicato sindacale uscito domenica 15 novembre. Questo per dare massima visibilità alle parole del Cdr e alla (delicata… ndr.) risposta del direttore, pubblicata sullo stesso Sole 24 Ore di domenica: “Chi mi conosce sa che i firmatari del comunicato dovrebbero provare qualche vergogna”.
Il comunicato di domenica – Il quotidiano di oggi ospita uno speciale di quattro pagine dal titolo “Il coraggio del futuro”, che contiene cinque articoli a firma di alti esponenti di Confindustria. Si tratta della seconda di due puntate (la prima è di domenica scorsa), con una struttura praticamente identica, annunciate con un intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi sul quotidiano del 5 novembre. In totale, fanno otto pagine e undici articoli firmati dal nostro editore nel giro di pochi giorni. È un record per noi, ma non un fenomeno isolato in queste settimane, perché da inizio mese a oggi il quotidiano ha ospitato 25 tra interviste e interventi di alti esponenti di Confindustria.
Nei giorni scorsi abbiamo espresso al direttore tutta la nostra contrarietà a un’iniziativa di questo tipo e, più in generale, a quella che consideriamo una deriva pericolosa. Le ragioni sono di ordine organizzativo, perché ci lascia più che perplessi la scelta di appaltare parte rilevante del quotidiano a interventi esterni, escludendo oltretutto i giornalisti dalla sua realizzazione.
Ma la ragione più rilevante è di merito. Da sempre siamo contrari alla scelta di ridurre il giornale a un house organ, sul quale i contenuti scelti dal nostro editore vengono inseriti in quantità smodata, senza filtro e senza mediazione dei giornalisti. Siamo ben consapevoli di avere un editore ingombrante, con il quale non è semplice fare i conti. Proprio per questo riteniamo che l’autonomia della redazione e del lavoro di ciascuno di noi va prima rigorosamente affermata, poi puntigliosamente difesa.
Dal nostro punto di vista, allora, iniziative come quella di oggi rischiano solo di fare aumentare il disincanto dei lettori, giustamente poco interessati alla lettura di un bollettino confindustriale, e di svalutare la nostra testata, la cui autorevolezza è per noi (ma così dovrebbe essere anche per l’editore) il patrimonio più importante da difendere.
Continueremo a vigilare su quanto avverrà in futuro, sperando che i limiti della decenza non vengano più superati.
La risposta dell’azienda a questa ennesima pubblicazione è stata la seguente: È inammissibile che in un comunicato si travalichi la normale dialettica sindacale. Esprimiamo, al contempo, piena solidarietà al Direttore.