Era l’11 gennaio scorso e nel nostro articolo in cui riportavamo le voci di mercato, si diceva: una piena acquisizione di Xerox non sarebbe sul tavolo. Detto, fatto.
FujiFilm Holding ha infatti annunciato di aver acquisito una quota del 50,1% di Xerox Corp. conferendo inoltre la sua partecipazione del 75% nella joint venture Fuji Xerox in corso tra le due società da oltre mezzo secolo per il mercato asiatico. A tutto questo si è arrivati grazie anche alle pressioni di alcuni azionisti di Xerox, primo fra tutti Carl Icahn (la sua quota è del 9,7%), che aveva chiaramente detto di avere in mente di reinventare il business tradizionale di Xerox, oggi più che mai in un contesto di calo della domanda di stampa per ufficio.
Ricordavamo anche come Fujifilm da tempo fosse alla ricerca di una crescita ben fuori dal proprio business tradizionale dei film fotografici; tanto da intensificare gli investimenti nel business della medicina, acquisendo anche una società USA specializzata in biotecnologie.
L’agosto scorso l’azienda giapponese disse chiaramente che mirava a spendere 500 miliardi di yen (4,49 miliardi di dollari) in acquisizioni strategiche nell’arco di tre anni. L’ultima è appunto l’americana Xerox, con cui l’intesa dovrebbe essere perfezionata la prossima estate.
Come riporta Il Sole 24 Ore: “la joint Fuji Xerox rileverà il 75% del suo capitale che fa capo a Fujifilm per 6,1 miliardi di dollari e Fujifilm comprerà per un analogo ammontare il 50,1% di Xerox. Il business combinato delle fotocopiatrici sarà quotato alla Borsa di New York, guidato dal Ceo da Jeff Jacobson (attuale Ceo di Xerox), sotto la presidenza di Shigetaka Komori, numero uno di Fujifilm. Un dividendo in contanti da 2,5 miliardi di dollari sarà pagato agli attuali azionisti Xerox nel quadro della transazione, che darà vita alla nuova entità chiamata anch’essa Fuji Xerox.
Komori ha inoltre dichiarato che il suo gruppo continuerà a fare acquisizioni, sottolineato la valenza strategica di questa acquisizione. Lo stesso ha inoltre annunciato il taglio su scala globale di oltre 10mila dipendenti.