Tra i grandi tipografi che oggi dobbiamo ringraziare c’è Firmin Didot (14 aprile 1764 – 24 aprile 1836), uno stampatore, incisore e fonditore di caratteri francese, nato a Parigi da una famiglia di stampatori fondata da suo zio François Didot. Una dinastia di tipografi, incisori ed editori francesi che si è fatta conoscere per le edizioni illustrate dei classici e per la pubblicazione di edizioni economiche di testi scientifici.
I primi furono illustrati da alcuni degli artisti più rispettati dell’epoca, offrendo ad un vasto pubblico l’accesso a immagini che erano sempre state disponibili solo a quei pochi privilegiati che avevano accesso ai palazzi reali e ai castelli aristocratici. Rendere disponibili ad un vasto pubblico le opere classiche – siano esse artistiche, filosofiche o letterarie – era però solo una parte dell’influenza della famiglia. L’eredità più duratura della famiglia è la famiglia di font Didot, progettata da Firmin Didot, che influenza ancora oggi la tipografia.
Didot – oltre al noto punto tipografico, ha inventato la parola “stereòtipo”, che nella stampa si riferisce alla lastra metallica creata per la stampa vera e propria delle pagine (invece di stampare direttamente le pagine con caratteri mobili), e ne ha fatto largo uso, rivoluzionando il commercio librario con le sue edizioni economiche. Didot utilizzò per la prima volta il processo nella sua edizione delle Tavole di Logaritmi di Callet (1795) in cui si assicurò una precisione fino ad allora irraggiungibile. Pubblicò edizioni stereotipate di classici francesi, inglesi e italiani ad un prezzo molto basso.
Tre anni dopo, all’Exposition des produits de l’industrie française del 1798, Pierre e Firmin Didot e Louis Etienne Herhan si aggiudicarono un premio d’onore, il più alto riconoscimento, per la loro “Superba edizione di Virgilio.
Didot fu anche nominato da Napoleone direttore dell’Imprimerie Impériale typefoundry, inizialmente Manufacture royale d’imprimerie fondata dal cardinale Richelieu!
I caratteri hanno un effetto visivo potente e immediato sulle persone. Possono essere usati per parlare a voce alta, dolcemente, giocosamente, seriamente o con qualsiasi altra voce che vi venga in mente.
A Firmin Didot, insieme all’italiano Giambattista Bodoni, va riconosciuto il merito di aver stabilito l’uso del Didone o stile “moderno” dei caratteri serif. I caratteri che Didot ha utilizzato sono caratterizzati da un estremo contrasto nei tratti spessi e nei tratti sottili, dall’uso di serifici a capello e dallo stress verticale delle lettere. Molti font oggi sono disponibili sulla base dei caratteri di Firmin Didot, e sono spesso chiamati Didot come risultato.
Uomo di parole e di racconti, fu anche autore di due tragedie – La Reine de Portugal e La Mort d’Annibal – e scrisse traduzioni metriche di Virgilio, Tyrtaeus e Teocrito.
La storia della tipografia rivoluzionata, anche da Didot
Quando fu inventata la stampa a caratteri mobili, questi furono progettati per assomigliare il più possibile alla scrittura a mano degli scrivani. Questo tentativo di mantenere l’aspetto dei manoscritti, noto come Old Style, si è concluso negli anni ’50 quando lo stampatore inglese John Baskerville progettò il primo carattere di transizione, noto come Baskerville. Didot si ispirò al carattere di Baskerville e portò all’estremo i suoi esperimenti in forma di lettera, progettando il suo primo carattere nel 1784. Questo carattere, considerato come il primo carattere tipografico moderno, ha un alto contrasto tra tratti spessi e sottili, serifici con linea dei capelli privi di parentesi, e sollecitazioni verticali a tratti arrotondati.
Il carattere Didot nel Code civil des Français, stampato dalla società di Firmin Didot nel 1804
Trent’anni dopo, un dattilografo italiano, Giambattista Bodoni, iniziò a creare il suo primo carattere moderno. Bodoni ammirava anche Baskerville, e i suoi disegni erano molto influenzati da Didot. Le lettere di Bodoni erano drammatiche, con serigrafie orizzontali e alto contrasto. Guardando Baskerville, Didot e poi Bodoni uno accanto all’altro, si nota un’importante transizione verso la tipografia moderna.
Oggi l’eredità di Didot è visibile già dal modernismo. I caratteri tipografici moderni tendono a denotare marchi di lusso, e sono spesso usati sulle copertine di pubblicazioni di moda come Vogue. Da quando Didot ha creato il suo primo carattere tipografico nel XVIII secolo, molti tipografi hanno creato disegni ispirati alla famiglia dei caratteri Didot, e queste nuove interpretazioni rendono omaggio all’impatto che Didot ha avuto sul mondo della tipografia.
Tra gli adattamenti contemporanei dei caratteri Didot di maggior successo ci sono quelli disegnati da Adrian Frutiger per la fonderia Linotype, e da Jonathan Hoefler per H&FJ.