Partiamo da un presupposto, l’Associazione degli editori italiani ieri ha lanciato con toni trionfalistici il dimezzamento della perdita prevista sul fatturato del settore: dal precedente -20% ci si è alzati ad un -11%. L’ufficio studi studi di AIE sulla base di dati Nielsen e IE – Informazioni Editoriali, mostra una parziale risalita negli ultimi mesi delle quote di mercato delle librerie e della grande distribuzione rispetto agli store online.
In una precedente ricerca a cura del Centro per il Libro e la Lettura e AIE sui consumi culturali durante il confinamento, pur in un quadro in cui la lettura di libri cedeva il passo rispetto alla necessità di informazioni, al lavoro e alla didattica a distanza e ad un aumento dei consumi televisivi, era emerso che gli italiani che prevedevano di leggere più libri nella seconda parte del 2020 di quanto non avessero fatto nei mesi di chiusura, erano 5 punti percentuali in più di quelli che pensavano di ridurre il tempo dedicato a leggere.
Questi dati ci dicono che “leggeremo di più da adesso in poi” ma ci mostrano anche delle posizioni preoccupanti. Il 39% del campione ha detto che non andrà a teatro, il 36% al Cinema, ai concerti (36%) a visitare mostre e musei (27%). Preoccupanti è dir poco.
Il mercato del libro vale a fine luglio circa 533 milioni di euro, in calo dell’11% rispetto ai 600 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Al 18 aprile, la perdita cumulata dell’anno era ben più superiore e pari al 20%. Ciò è dovuto al fatto che, da metà giugno, gli italiani sono tornati a comprare in librerie e grande distribuzione quanto nell’anno precedente, mentre gli acquisti online sono aumentati rispetto al 2019, consentendo così un primo recupero delle quote perse nei mesi precedenti.
Pur fornendo un dato parziale, le librerie e gli store online che fanno parte del circuito Arianna (che non comprende Amazon) dopo aver registrato un picco negativo del 70% nelle vendite settimanali tra marzo e aprile, dalla metà di giugno sono tornate a vendere all’incirca quanto l’anno precedente, con una punta del +2,5% nella settimana che si è chiusa il 19 luglio. Sommando Amazon, di cui però si hanno dati puntuali settimana per settimana, il risultato dell’ultimo mese sarebbe positivo.
All’11 luglio le vendite nei canali fisici (librerie e grande distribuzione) recuperano quote di mercato rispetto al 18 aprile, passando dal 52% al 56%, mentre gli store online passano dal 48% al 44%. Nello stesso periodo dell’anno precedente, i canali fisici erano al 70% e gli store online al 30%: i prossimi mesi ci diranno se il recupero di librerie e grande distribuzione continuerà o se i mesi di chiusura hanno accelerato un processo di rafforzamento dei canali online che era già in corso negli anni precedenti.