È sempre più muro contro muro tra l’amministrazione Trump ed il quotidiano della capitale USA “The Washington Post”, poche ore fa il giornale diretto da Martin Maron e di proprietà del patron di Amazon Jeff Bezos, ha cambiato significativamente la propria testata. La tagline “Democracy Dies in Darkness” traducibile in “la democrazia muore nel buio” campeggia sul sito Web (ma non nella versione cartacea).
Il quotidiano è stato tra i più critici detrattori del nuovo presidente; dalle sue pagine sono uscite le rivelazioni che hanno portato alle dimissioni il consigliere per la sicurezza nazionale Flynnm, così come l’inchiesta che ha svelato come in 32 giorni di governo, il presidente abbia mentinto (su varie questioni) ben 133 volte.
Da quando fu comprato da Bezos il quotidiano è stato in grado di risollevarsi da una palude che lo vedeva impantanato da troppi anni, ritagliandosi uno spazio come giornale nazionale e non solo dei sobborghi di Capitol Hill, la ‘cura Amazon’ e la direzione di Martin Maron – alla guida del Boston Globe nell’inchiesta contro la pedofilia nella Chiesa cattolica, hanno portato un aumento di lettori ed il Washington Post è così tornato ad assumere giornalisti e sviluppatori Web – sì, perché oggi è sempre più digital first.