Dopo 8 mesi e mezzo di navigazione spaziale il rover della Nasa, “Curiosity”:http://mars.jpl.nasa.gov/msl/, ha toccato il suolo Marziano ed ha cominciato ad inviare le prime immagini dal pianeta rosso. (*La diretta in streaming su “live.draft.it”:http://live.draft.it*). L’ammartaggio è avvenuto alle 07:31 ora italiana, ovvero le 22.31 di domenica 5 sulla costa del Pacifico, l’1.31 di notte per la costa Atlantica.
La delicata e complicata procedura (descritta in questo “video”:https://www.draft.it/cms/multimedia/curiosity-8-mesi-per-7-minuti-di-terrore?pg=2 ed anche in “infografica”:https://www.draft.it/cms/multimedia/curiosity-7-minuti-di-terrore-l-infografica) era la parte più complessa di tutta la missione ed ha previsto: l’avvicinamento a Marte e l’ingresso nell’atmosfera, l’apertura del paracadute col il distacco della “navicella” di trasporto per poi avviare la ricerca della miglior zona pianeggiante per l’atterraggio. La lenta discesa ha previsto il rilascio del rover sulla superficie attraverso dei cavi che l’hanno calato al suolo con il relativo allontanamento della navetta di trasporto.
Il tutto in 7 minuti, definiti di terrore dalla Nasa: bastava un semplice malfunzionamento per compromettere una missione da 2,5 miliardi di dollari.
_Questa, una delle prime immagini inviate sulla Terra dalla sonda_
La permanenza di Curiosity, che tra l’altro ci aggiornerà sulle sue attività tramite Twitter (“@MarsCuriosity”:https://twitter.com/MarsCuriosity), sarà di un anno marziano (circa 2 anni terrestri) e lo scopo sarà quello di investigare sulla passata e presente capacità di Marte di sostenere la vita. Curiosity è tre volte più pesante e due volte più largo dei rover *Spirit* e *Opportunity* che atterrarono nel 2004, e trasporta strumenti scientifici più avanzati rispetto a quelli di qualunque altra missione sul pianeta rosso, forniti dalla comunità internazionale; almeno fino al 2018, quando sul pianeta rosso arriverà la missione Europea “Exomars”:http://exploration.esa.int/science-e/www/area/index.cfm?fareaid=118.
Il lancio è avvenuto per mezzo di un vettore Atlas V ed ora, giunto su Marte, analizzerà dozzine di campioni di terreno e di roccia.