Dopo avervi parlato della preoccupazione delle agenzie di comunicazione, oggi vediamo com’è vista la situazione da chi pur colpito dall’epidemia di coronavirus non può contare né su ammortizzatori sociali, né su riserve di risparmio a causa di redditi spesso sotto i livelli di povertà: i freelance. Coronavirus e Freelance.
L’Associazione Consulenti Del Terziario Avanzato (ACTA) ha lanciato un sondaggio per raccogliere dati sugli effetti delle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus sul lavoro dei freelance.
Quello che preoccupa, in particolare, è la perdita di reddito che si è già verificata e che con tutta probabilità continuerà a verificarsi nei mesi a venire, dato che i servizi tipicamente forniti da questa fascia di lavoratori (formatori, ricercatori, consulenti, interpreti, traduttori, grafici, ecc…) vengono programmati con ampio anticipo e risentono enormemente non solo delle condizioni delle industrie italiane e straniere in generale, ma anche della mancata circolazione delle persone, in Italia e all’estero.
Freelance italiani: felici di farlo, malpagati e senza welfare
Sulla base del “piccolo” campione di risposte raccolta dall’associazione emerge principalmente che il 47% dei 410 rispondenti al sondaggio ha subito la cancellazione di almeno una commessa nella settimana appena trascorsa e/o nelle prossime settimane, il 57% ha avuto la sospensione o il rinvio a data da definirsi di almeno una commessa. La percezione condivisa dai ¾ dei freelance è che ci saranno cancellazioni e rinvii nei prossimi mesi.
I più colpiti dalle misure di blocco che mirano ad arginare il coronavirus sono coloro che svolgono attività che prevedono un impegno in presenza e/o sono direttamente colpiti dalle misure di sospensione: interpreti, organizzatori di eventi e formatori per quasi la totalità hanno già subito cancellazioni e rinvii di incarichi. Il fenomeno non è circoscritto ai freelance residenti nelle zone gialle e rosse, ma anche agli altri, che spesso lavorano fuori dalla zona di residenza.
Coronavirus e Freelance = Calo del fatturato
Il 77% dei rispondenti si attende una contrazione del fatturato, tra questi il 17% ritiene che tale riduzione sarà molto consistente, superiore al 30%. C’è quindi molta preoccupazione, anche perché i redditi sono in genere piuttosto esigui, tali da non lasciare margini di riserva per eventi di questa portata.
Non stupisce perciò che molti degli intervistati ritengano debbano essere applicate misure di welfare a sostegno di chi è stato più danneggiato.