Per richiedere l’indennizzo destinato ai lavoratori autonomi colpiti dall’emergenza Coronavirus previsto dal decreto “Cura Italia” si sta ragionando su un click day per gli indennizzi perché non ci sono soldi per tutti. Chi prima arriva?
Una ipotesi poi smentita dopo l’alzata di scudi e le proteste di mezzo mondo delle professioni, aggiornando questo articolo il 22 marzo ora ve lo possiamo confermare; in questi giorni l’ipotesi avanzata era stata da tutti tacciata come assolutamente iniqua: una sorta di lotteria con vincitori e perdenti inaccettabile in un momento drammatico come quello attuale dovuto all’emergenza sanitaria ed economica.
“Non c’è essun click day“. Parola dell’Inps che con una nota ha messo a tacere le polemiche dopo che era circolata l’ipotesi di una finestra per l’invio telematico delle domande dedicate al bonus autonomi. Parliamo dei 600 euro, che il decreto Cura Italia garantisce – intanto per il mese di marzo – a partite Iva, liberi professionisti e co.co.co.
Non ci sarà – spiegano dall’Istituto di previdenza – una lasso di tempo massimo entro il quale fare richiesta con una corsa a chi arriva per primo. Ma “avremo domande aperte a tutti, e un giorno di inizio, con un click. Purtroppo, c’è stato un grande fraintendimento su questa formula. La spiegheremo meglio a tutti i nostri utenti”.
L’indennità per il lavoro autonomo
Ma facciamo un passo indietro. Come avrete letto, nel Decreto Legge soprannominato “Cura Italia“, che in realtà è “COVID-19, misure straordinarie per la tutela della salute e il sostegno all’economia”, vengono introdotte maggiori tutele e risorse economiche per la tenuta della nostra economia.
In particolare agli articoli 27, 31 e 38 sono state introdotte le indennità per il lavoro autonomo ed il lavoro a termine. Gli articoli da 27 a 29 prevedono l’erogazione di indennità “per il mese di marzo” pari a 600 euro, che non concorrono alla formazione del reddito, erogate dall’Inps su domanda, per le seguenti categorie:
- liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020
- lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali
- lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
- lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della disposizione
- operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo
- lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 e reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione, a condizione che i lavoratori non siano titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020 (entrata in vigore del decreto).
Le indennità sopracitate non sono cumulabili. Viene anche specificato che tale indennità non è erogabile ai percettori di Reddito di Cittadinanza.
2,16 miliardi
Tuttavia per richiedere l’indennizzo destinato ai lavoratori autonomi colpiti dall’emergenza Coronavirus previsto dal decreto “Cura Italia” si sta ragionando su un “click day per gli indennizzi”. Necessario perchè oltre il limite delle risorse fissate (2,16 miliardi) non potranno essere accettate nuove domande.
Questo quanto emerso dalle parole del presidente INPS Pasquale Tridico. Tridico ha ricordato che le modalità per ottenere il bonus da 600 euro saranno indicate in una circolare che dovrebbe uscire entro questa settimana.
La procedura per il pagamento, ha continuato Tridico, sarà semplificata con un controllo “soglia” sulla base di quello fatto per il reddito di cittadinanza.
Il click day potrebbe essere fissato per la prossima settimana mentre i pagamenti potrebbero arrivare già dal mese prossimo ma bisognerà aspettare le modalità operative che sta mettendo a punto l’Inps in queste ore. Servirà comunque il PIN Inps o lo SPID.