La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali prenderà parte al progetto CHARTER: Cultural heritage action to refine training, education and roles”, progetto quadriennale del valore economico complessivo di 4 milioni di euro che la Commissione Europea ha ammesso al finanziamento nell’ambito del programma Erasmus+.
CHARTER è finalizzato a sviluppare una strategia di livello europeo per le professioni del patrimonio culturale che tenga conto dell’intero processo: profili, formazione e occupazione. Il consorzio che ha ottenuto questo riconoscimento è guidato dall’Università di Barcellona e comprende, oltre alla Fondazione, altri venti partecipanti e sette partner affiliati, che rappresentano i principali attori accademici, istituzionali e professionali nel settore del patrimonio culturale di quattordici Paesi europei.
Il progetto Charter avrà inizio nel 2021 ed ha come obiettivo principale l’analisi a livello europeo del rapporto tra profili, formazione e sbocchi professionali nel settore del patrimonio culturale, in modo da individuare carenze e criticità, ovviare alla limitatezza di dati statistici e sviluppare una strategia di lungo termine e un masterplan (da cui deriva “Blueprint”, il nome di questo tipo di azione) per colmare il divario tra formazione e occupazione e consentire all’Europa di proteggere, promuovere e valorizzare in modo sostenibile il proprio patrimonio culturale materiale e immateriale.
Anche il MiBACT ha riconosciuto l’importanza strategica di CHARTER fornendo il proprio apporto tramite la Direzione Generale educazione, ricerca e istituti culturali a cui sono, attribuite le competenze in materia di profili professionali nei beni culturali e che è partner associato del progetto.
“Sono davvero soddisfatta di questo risultato – afferma Carla Di Francesco, Commissario straordinario della Fondazione – poiché le azioni Blueprint sono uno strumento di grande potenzialità per indirizzare la formazione professionale delle future generazioni. La Fondazione avrà modo di inserirsi in un dibattito europeo di grande spessore e rilievo sul tema delle competenze per il patrimonio culturale e di contribuirvi con il proprio bagaglio di conoscenze. Non potevo immaginare un esito migliore per la conclusione del mio mandato.”
La Fondazione si occuperà di mappare a livello europeo i programmi, accademici e non, per la formazione di professionisti del patrimonio culturale e di identificare le competenze chiave e trasversali necessarie per assicurare la sostenibilità del settore in una prospettiva di lungo termine. Questo lavoro si integra perfettamente (perché ne rappresenta la proiezione internazionale) con la ricerca che la Fondazione sta conducendo sul tema dei saperi e delle competenze per il patrimonio culturale e dei relativi profili e modalità di reclutamento.
- Barbati, Carla (Autore)