Sono sei gli artisti – Apparatus 22, Francesca Chiacchio, Maurizio Cilli, Isabella Martin, Strasse, Simone Rueß – che danno vita al progetto “Abitare in residenza” realizzato da BASE Milano nell’ambito della mostra “999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo” a cura di Stefano Mirti e in programma alla Triennale di Milano fino al 2 aprile.
Partendo da questo intreccio di domande sui luoghi del nostro vivere e da questa grande indagine sul concetto di casa, di abitare, di senso di dimora, a cavallo tra il mondo fisico e quello digitale, BASE Milano, punto di riferimento per l’innovazione culturale nell’area ex-Ansaldo, propone una riflessione sul rapporto tra la sfera dell’abitare individuale e il contesto urbano, sull’interazione delle trasformazioni urbane negli spazi privati, sull’invasione della comunità all’interno delle mura domestiche.
Dopo la mostra “Design Nomade”, presentata in occasione della Design Week 2017 e incentrata sull’ibridazione degli spazi di vita e di lavoro, BASE Milano prosegue quindi il percorso di elaborazione e sperimentazione sui temi del city making, della capacità delle persone di attivarsi per trasformare le città in cui vivono in ambienti più accoglienti per i bisogni e i desideri di chi le vive. E viceversa.
La casa è un punto di partenza o di arrivo? La piazza può entrare nel muro della casa? Casa è dove fai la residenza? Sono queste alcune delle domande che hanno generato il progetto Abitare in residenza.
Fino ad aprile 2018 sei artisti italiani e internazionali saranno ospiti nella residenza di Via Bergognone 34 dove elaboreranno la propria riflessione sull’abitare contemporaneo per poi iniziare a dar vita al loro progetto lavorando, per circa due settimane in periodi diversi, a porte aperte all’interno della mostra in corso alla Triennale di Milano.
L’obiettivo è quello di coinvolgere i visitatori nella propria riflessione artistica partendo dalla “messa in scena” di esperienze abitative individuali fino a momenti performativi più collettivi, talk e workshop in programma per tutta la durata dell’esposizione. Un’ottima opportunità per vedere dal vivo cosa succede nell’atelier di un artista e per seguire il work in progress delle opere.